Parigi a giugno e Napoli a luglio festeggiano con Pina Bausch i 100 anni della Sagra della Primavera. L’importante ricordo dell’incontro fra Stravinsky e Nijinsky, di due artisti e uno scandalo epocale.
Il Théâtre des Champs Elysées festeggia, a partire da maggio 2013, il centenario del debutto assoluto della Sagra della Primavera di Igor Stravinsky con la versione della coreografa tedesca Pina Bausch e con quella di altri noti artisti del nostro tempo. Per festeggiare la ricorrenza di una prima epocale, che fu al tempo stesso rivoluzionaria e scandalosa è stata scelta la versione del Tanztheater Wuppertal Pina Bausch anche dal Teatro Bolshoi di Mosca, dall’Opera di Goteborg e da quella di Taipei.
In Italia la Sagra della Primavera di Pina Bausch verrà rappresentata in esclusiva, assieme a Café Müller, al Teatro di San Carlo di Napoli nei giorni 11, 12, 13 e 14 Luglio 2013, come parte di una tournée organizzata da Andres Neumann International (che presenta le uniche altre date italiane della compagnia per il 2013 al Teatro Petruzzelli di Bari con Sweet Mambo, dal 30 giugno al 1° luglio).
Il 29 maggio 1913 è una data storica per la musica, per il balletto e per un’epoca, perché la sera di quel giorno debuttò la Sagra della Primavera al Théâtre des Champs Elysées appena inaugurato.
Difficile oggi immaginare un avvenimento del genere. Per l’impatto, per la portata, per il pubblico presente e per la profezia dell’imminente Prima Guerra Mondiale che gli storici leggeranno a posteriori nell’opera.
46 danzatori e 99 membri dell’orchestra si erano riuniti per più di cento prove. Ma in soli 34 minuti il mondo della musica e della danza avrebbe ricevuto uno shock tale da cambiarlo per sempre.
Quella sera, da una parte e dall’altra del sipario del Théâtre des Champs Elysées di Parigi, si trovavano le più straordinarie personalità dell’epoca.
Sul palco Vaslav Nijinsky (1889-1950) e Les Ballets Russes di Sergei Diaghilev (1872 -1929), in fossa un’orchestra di quasi cento maestri a interpretare le rivoluzionarie musiche di Igor Stravinsky (1882-1971), in sala il nostro Giacomo Puccini (che descrisse in seguito la musica come opera di un pazzo) e Jean Cocteau (che ci lasciò una cronaca della serata), per citare soltanto due nomi dei presenti in sala che, presi uno per uno, sono poi passati alla storia.
La reazione del pubblico fu estremamente violenta fin dalle prime note, quella della critica virulenta come non mai prima.
Il potere dell’arte sull’essere umano si comprende soltanto in occasioni particolari come questa, quando l’emozione, l’intelligenza e il corpo del pubblico sono travolti da una reazione incontrollabile.
Si dimentica facilmente che gli artisti possono creare nuovi modi di vedere, sentire, e sperimentare il mondo, ed è esattamente questo che fecero Stravinsky e Nijinsky quella sera. Insieme hanno creato un Balletto pari a nessun altro della loro epoca.
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